NEW YORK — L’antitrust americano ha deciso di affrontare con urgenza il settore dell’intelligenza artificiale, esprimendo preoccupazioni per la concentrazione di questa tecnologia avanzata nelle mani di poche grandi aziende.
Nel mirino delle indagini governative ci sono giganti come Microsoft, OpenAI e Nvidia, segnalando chiaramente l’intenzione di Washington di contrastare potenziali violazioni delle norme antitrust.
Azioni Concrete
Jonathan Kanter, assistente procuratore generale del Dipartimento della Giustizia, ha annunciato in un’intervista al Financial Times che il governo sta per intervenire per impedire che le compagnie tecnologiche dominino il mercato. Ha spiegato che il tempismo delle azioni sarà cruciale per ottenere risultati concreti senza essere “invasivi”.
Kanter ha collaborato con la Federal Trade Commission (FTC), l’agenzia governativa che protegge i consumatori, per adottare un nuovo approccio nei confronti delle Big Tech. Recentemente, il Dipartimento della Giustizia e la FTC hanno raggiunto un accordo su come procedere con le indagini.
Il Dipartimento ha già contrastato i tentativi di monopolio di giganti come Google e Apple, intervenendo sui loro motori di ricerca, app e algoritmi che governano il mercato delle pubblicità online.
Focus sui Microchip
Anche il settore dei microchip è sotto esame, come dimostra la crescita record di Nvidia a Wall Street. Nvidia, il principale produttore di processori per l’IA, ha raggiunto una valutazione di oltre 3 mila miliardi di dollari, diventando la seconda compagnia con la valutazione più alta della storia.
Il Dipartimento di Giustizia avvierà indagini su Nvidia, mentre la FTC si concentrerà su Microsoft e OpenAI. Da quando OpenAI ha lanciato ChatGPT due anni fa, c’è stata una corsa per il controllo del mercato dell’IA. Microsoft ha investito 13 miliardi di dollari in OpenAI, guidata da Sam Altman.
Preoccupazioni Globali
La preoccupazione per la concentrazione di potere non è limitata agli Stati Uniti. In Europa, l’organizzazione non governativa per la privacy Nyob ha accusato Meta, la società madre di Facebook e Instagram, di utilizzare illegalmente i dati personali degli utenti per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale.
Meta avrebbe agito senza ottenere il consenso, violando le norme sulla privacy dell’UE. Nyob, che significa “None of your business” (“Non sono affari tuoi”), sostiene che Meta potrebbe usare l’archivio storico dei post personali degli utenti fino all’entrata in vigore delle nuove politiche sulla privacy il 26 giugno.
L’organizzazione ha presentato denunce in 11 paesi europei, tra cui Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia e Spagna, chiedendo l’intervento delle autorità di controllo per proteggere la privacy degli utenti.
Foto di Hitesh Choudhary su Unsplash