Italiani e finanza: social network al centro dell’informazione finanziaria
Negli ultimi anni, l’interesse degli italiani per la finanza è cresciuto significativamente, spinto dalla complessità economica globale e dal desiderio di realizzare progetti personali. Questo trend è particolarmente evidente tra i giovani, che scelgono sempre più spesso i social network come principale fonte di informazione economica. È quanto emerge dalla quarta edizione dell’“Osservatorio Edufin 2024: Educare al futuro” di Pictet Asset Management, diffuso durante il mese dedicato all’educazione finanziaria.
Interesse in crescita, ma ostacoli persistenti
Secondo l’indagine, nel 2024 l’88% degli italiani dichiara un forte o moderato interesse per la finanza, un balzo rispetto al 76% del 2021. Questo aumento si riflette anche nella frequenza con cui si approfondiscono i temi economico-finanziari: il 38% delle persone lo fa con regolarità (quotidiana o settimanale), superando il 33% che si dedica a questi argomenti solo in occasione di eventi eccezionali.
Tuttavia, nonostante l’aumento di interesse, permangono difficoltà nell’approfondire le conoscenze finanziarie. Dal 2022, il problema principale segnalato non è più la complessità della materia, ma la mancanza di contenuti affidabili o di esperti riconosciuti come credibili, un ostacolo indicato dal 35% degli intervistati, con un incremento del 17% negli ultimi tre anni.
I social network dominano l’informazione finanziaria
I social network stanno acquisendo un ruolo sempre più centrale nella diffusione di informazioni finanziarie, passando dal 27% di utilizzo nel 2021 al 36% nel 2024. WhatsApp, Facebook e Instagram sono tra i canali più utilizzati, mentre TikTok e LinkedIn seguono a ruota. La stampa tradizionale e la TV, invece, registrano un costante declino: la loro popolarità è scesa dal 32% del 2021 al 18% del 2024.
Le preferenze variano significativamente in base all’età. Per i Baby Boomer e la Generazione X (nati fino al 1980), WhatsApp e Facebook restano predominanti, mentre Instagram è il preferito dai Millennials e dalla Generazione Z, con oltre il 35% di preferenze per la ricerca di informazioni finanziarie e consigli di investimento.
Nonostante le differenze generazionali, la fiducia nei social network è in forte aumento: solo il 2% degli intervistati li considerava affidabili nel 2021, ma questa percentuale è salita al 27% nel 2024. Gli amici e i conoscenti restano, tuttavia, il punto di riferimento principale (49%), seguiti da istituzioni scolastiche e operatori finanziari.
Risparmio e ansia finanziaria
Il report si sofferma anche sull’attitudine degli italiani al risparmio. Negli ultimi tre anni, fattori come inflazione, crisi energetica e incertezza economica hanno complicato la possibilità di mettere da parte denaro. Circa il 46% degli intervistati ammette di non riuscire a risparmiare, e solo il 12% riesce ad accantonare oltre il 10% del proprio stipendio.
Questa difficoltà alimenta l’ansia finanziaria, che colpisce il 70% della popolazione italiana. Le cause principali includono l’aumento del costo della vita, l’incremento dei tassi di interesse e la paura di non essere preparati a spese impreviste o alla pensione.
Il livello di ansia sembra essere inversamente proporzionale alla conoscenza finanziaria: chi ha meno familiarità con la materia tende a percepire meno i rischi economico-finanziari, una contraddizione che emerge anche nel caso della previdenza complementare. Nonostante la crescente consapevolezza sull’importanza di una pensione integrativa, il 78% degli italiani dichiara di non pensarci, con i giovani (GenY e GenZ) particolarmente disinteressati: il 55% non ha ancora preso in considerazione l’idea.
Foto di Cedrik Wesche su Unsplash